Haunted House - Recensione

Atari aggiorna il suo gioco horror del 1982 trasformandolo in un simpatico "roguelike" per famiglie.

Haunted House - La recensione

LA RECENSIONE IN BREVE

  • Remake del classico per Atari 2600 datato 1982.
  • Un roguelike con poca enfasi sul combattimento e toni horror-spiritosi.
  • Simpatica implementazione e grafica carina per un gameplay un po' ripetitivo.

Tra giochi inediti come il recente e assai valido Mr. Run & Jump (Voto: 8 - Recensione), e la riproposizione di diversi classici del passato, il nuovo corso di Atari è decisamente interessante e sta dando vita a titoli da tenere in debita considerazione. Il qui presente Haunted House fa parte della seconda tipologia citata, trattandosi del remake di un classico videogame Atari del 1982 nonché fra i primissimi "survival horror" della storia.

Uscita ormai da qualche settimana su PC, PlayStation, Xbox e Nintendo Switch, ho avuto il piacere di recuperare questa nuova incarnazione di Haunted House proprio nella sua versione per Switch, e sono pronto a parlarvene.

Un'altra casa stregata

A dire il vero, non è la prima volta che Atari rimette mano al suo Haunted House, best seller per Atari 2600 che ha anche ricevuto un seguito intitolato Return to the Haunted House. In particolare nel 2010 è arrivata una nuova versione indirizzata a Nintendo Wii, PlayStation 3 e Xbox 360 - tutto sommato simpatica - mentre adesso è il turno di una rinfrescata totale ad opera di Orbit Studio. Per l'occasione il team di sviluppo ha pensato di abbracciare uno dei trend più in voga, ovvero quello dei "roguelike", videogame in cui l'esperienza varia da partita a partita grazie a numerosi fattori che cambiano come il layout dei livelli o i bonus ottenibili.

Questo si applica all'avventura di Lyn Graves, nipote dell'originale cacciatore di fantasmi conosciuto nel primo Haunted House, impegnata a salvare alcuni suoi amici intrappolati in una casa infestata da una sgradevole quantità di creature sovrannaturali, tra cui demoni, fantasmi e grosse creature che sembrano uscite dal laboratorio di un certo Dottor Frankenstein. Affrontando un rapido e abbastanza completo tutorial scopriamo che la casa contiene una serie di frammenti di un'urna magica che va riassemblata per contenere nuovamente il maleficio. Per farlo dovremo esplorare la vasta magione stando attenti a non farci scoprire (o peggio, catturare) dai pericolosi inquilini soprannaturali.

Per farlo, Lyn ha con sé una lanterna capace di danneggiare con la sua luce le entità maligne, a patto di concentrarla tramite l'apposita funzione. Purtroppo questo metodo di autodifesa non è molto pratico o potente e, soprattutto, risulta inefficace contro alcune tipologie di creature, sulle quali funziona meglio la cara vecchia fuga. Oltre a camminare e usare la lanterna, Lyn può anche correre, aumentando la propria velocità per darsi alla fuga o superare rapidamente sezioni pericolose: quest'azione ha però due lati negativi, ovvero il consumo di "stamina" che fa affaticare la protagonista, e il fatto che correre causa rumore, attraendo così attenzioni indesiderate. In alternativa, mediante la pressione di un altro tasto Lyn può spegnere la lanterna e iniziare a muoversi lentamente e in silenzio: in questa modalità possiamo cercare di superare gran parte dei nemici a patto di non urtare oggetti che possono causare rumori (e state pur certi che la casa ne è piena, ed evitarli al buio non è banale). Avvicinandosi in silenzio alle spalle delle creature ignare è anche possibile inondarle con un fascio di luce ed eliminarle in un colpo solo; completa il set di abilità di Lyn una pratica capriola utile - nello stile di Dark Souls e compagnia bella -a togliersi rapidamente dai guai, al costo di una bella fetta di "stamina". Insomma, un set di controlli interessante che pone enfasi sul cosiddetto "stealth" piuttosto che sui combattimenti, una scelta intrigante e originale per un roguelike.

La casa dalle mille stanze

Già, perché la natura stessa dalla casa che andiamo ad esplorare cambia da partita a partita: la mappa viene generata casualmente all'inizio di ogni sessione, e con essa cambia la disposizione di tutto ciò che la casa contiene. Il gioco non si limita a proporci diverse disposizioni di elementi: ciascuna delle varie stanze può contenere infatti anche compiti interattivi come ad esempio la necessità di individuare determinati oggetti per proseguire o l'eliminazione di specifici ostacoli e nemici. Questo, senza contare la presenza di veri e propri boss in prossimità dei nostri obiettivi che rendono le cose ulteriormente difficili.

Per fortuna a coadiuvarci nell'avventura troviamo anche un'abbondante quantità di forzieri contenenti oggetti di varia natura come cibo, che ci permette di recuperare salute, trappole per i nemici o pattini per aumentare la velocità (ma dovrei anche citare le simpatiche pantofole a micetto, utili per spostarsi in silenzio); tutti questi strumenti finiscono nel nostro minuscolo zaino e possono venire attivati quando lo reputiamo necessario. Già che ho citato la salute, ogni volta che finiremo in contatto con elementi dannosi come nemici o trappole, Lyn perderà dei "cuoricini", esauriti i quali la vedremo collassare a terra e riapparire nell'atrio della casa, che a quel punto viene resettata. Roguelike, ricordate? Al risveglio perdiamo tutti gli oggetti raccolti ma ben presto scopriremo che ci sono anche alcuni metodi (legati a certi ospiti della casa che andremo via via a conoscere) che consentono di potenziare permanentemente Lyn, rendendola così più forte e resistente partita dopo partita.

I punti esclamativi fanno tanto "Metal Gear": è il momento di darsela a gambe.

Il gioco include anche alcuni elementi collezionabil che rendono le nostre esplorazioni ulteriormente interessanti, aumentando un po' la longevità di un'esperienza strettamente legata alle vostre abilità in fatto di "stealth". Il focus sul nascondersi e scappare è sicuramente una ventata d'aria fresca in questo genere ma, al tempo stesso, in varie situazioni avrei sicuramente preferito avere qualche possibilità aggiuntiva per risolvere la questione squagliando fantasmi: il gioco sicuramente non premia il combattimento, e in determinate circostanze questo è così palese da ridurre le nostre scelte al minimo.

Una volta scesi comunque a patti con le sue regole, Haunted House diverte e impegna. Certo, non è un videogame particolarmente profondo e il sistema di controllo non è rifinito quanto mi sarei aspettato (specie per alcune azioni, come le "uccisioni" stealth che risultano un po' imprecise), ma in generale - anche considerando il prezzo ridotto a cui viene proposto - il gioco risulta un passatempo divertente approcciabile anche in brevi sessioni. Ho apprezzato molto lo stile grafico fumettoso e definito che dona all'avventura un'atmosfera molto azzeccata, a sua volta coadiuvata da un buon accompagnamento sonoro. Quello che invece non mi è piaciuto è che un gioco di stampo così "family" manchi di localizzazione in italiano, una cosa che può risultare uno scoglio in caso lo si voglia giocare con bambini. La fruizione a favore di giovanissimi entra oltretutto un po' in conflitto con un livello di difficoltà non sempre basso, a volte esacerbato da combinazioni casuali abbastanza infami (e qualche volta imprevedibili).

In definitiva, Atari continua a rispolverare con cognizione di causa la sua libreria di vecchie glorie e sicuramente Haunted House è stato rinnovato a dovere, risultando così un gioco consigliabile sia a chi ha nostalgia del videogame originale (il cui "spirito" è tutto sommato ben mantenuto e persino "citato" in più di un passaggio), sia a chi cerca una declinazione originale del genere roguelike.

Verdetto

Buon remake del classico Haunted House, ne riprende lo spirito portandolo agli standard odierni e condendo tutto con una natura roguelike che in questo contesto funziona molto bene. Un gioco simpatico e abbastanza impegnativo che sposta il focus dai combattimenti al "nascondino", fornendo comunque al giocatore diversi strumenti per cercare di interpretare le situazioni che il motore genera casualmente. Sicuramente alla lunga può risultare ripetitivo nonostante le variabili introdotte dagli sviluppatori, e c'è qualche angolo ancora da smussare; in ogni caso, complice anche il prezzo ridotto, Haunted House è un simpatico passatempo dotato di un buon carattere.

In questo articolo

Haunted House

Orbit Studio | 12 Ottobre 2023
  • Piattaforma

Haunted House - La recensione

7.2
Discreto
Un discreto remake del classico per Atari 2600 che si propone con buona grafica e meccaniche svecchiate a dovere, sebbene un po' ripetitive.
Haunted House