Cities: Skylines II - Recensione

Diventiamo di nuovo sindaci col secondo episodio dell'apprezzato city-builder realizzato da Colossal Order.

Cities: Skylines II - La recensione

LA RECENSIONE IN BREVE

  • Un simulatore di città molto complesso e che fornisce grande libertà al giocatore.
  • Tanti diversi edifici da costruire abbinati a una certa avarizia di contenuti.
  • Realizzazione grafica apprezzabile, ma afflitta da evidenti problemi di performance.

"Metti le aree industriali lontane da quelle residenziali e costruisci un sacco di strade, perché sennò la gente si arrabbia": queste sono le basi sulle quali, dal 1989, abbiamo cominciato a costruire le nostre città nello storico SimCity, uno dei videogiochi più importanti della storia. In effetti, l'amata serie creata da Will Wright durante decennio si è un po' persa per strada, con l'episodio del 2013 tutt'altro che memorabile. Di questo scenario ne ha approfittato Colossal Order, software house finlandese che con il suo apprezzato Cities: Skylines (Voto: 8.5 - Recensione) ha raccolto lo scettro lasciato dall'autorevole rivale creando così un nuovo punto di riferimento per i sindaci virtuali. A otto anni dal lancio del primo capitolo eccoci di fronte a Cities: Skylines II, seguito che cerca di espandersi in lungo e in largo sulle solide fondamenta del predecessore. Dopo aver trascorso qualche ora tra i palazzi del gioco sono pronto a raccontarvi com'è andata, e quanto io sia un pessimo sindaco.

Benvenuti a "Steffolandia"!

Cities: Skylines II permette di creare città partendo da un desolato lotto di terreno raggiunto da un paio di strade. Costruendo case, palazzi, servizi e strade saremo in grado di creare un centro urbano che, via via, si svilupperà in una vera metropoli piena di splendore & problemi. Innanzitutto parto con una precisazione: laddove in generale i capitoli di SimCity presupponevano una certa semplicità di fondo, la serie di Cities: Skylines approccia il city-building in modo più complesso e articolato, a partire dai primissimi passi. Per questo motivo il gioco offre uno strutturato tutorial iniziale che dovrebbe occupare il primo paio di orette dell'esperienza, dal momento che copre molto bene (e interamente in italiano) tutti i concetti fondamentali che vanno assimilati, e soprattutto intrecciati per godersi il gioco.

A dire il vero si resta un po' delusi dal menu iniziale di Cities: Skylines II, piuttosto povero di scelte: possiamo semplicemente iniziare una partita scegliendo il tipo di territorio dove andremo a creare la nostra città e impostando una serie di parametri come, ad esempio, la presenza o meno di disastri naturali o qualche ausilio, come una quantità di denaro infinita nonché lo stile dell'insediamento (europeo o statunitense). Non c'è nessuna modalità avanzata che permetta di gestire città già esistenti e neppure una campagna strutturata a livelli. Appurato questo, in un paio di click si è di fronte al terreno dove far prospererà la nostra "creatura". O almeno, così si spera.

Nel menu iniziale possiamo scegliere uno dei dieci tipi di terreno e poco altro.

Prima di darci alla costruzione sfrenata di case e quartieri è il caso di dare un'attenta occhiata alla mappa e alle risorse disponibili, come fonti d'acqua (sia di superficie che del sottosuolo), clima e collegamenti (strade e impianti elettrici). Questo perché dobbiamo innanzitutto decidere come approvvigionare la città delle risorse fondamentali (acqua ed elettricità) e come connetterla alle strade per renderla facilmente accessibile; tutte decisioni che impareremo a raffinare dopo qualche disastroso inizio.

È in questa fase che si inizia a sospettare quanto sia effettivamente complesso Cities: Skylines II, dal momento che anche costruire e connettere un tratto di strada richiede l'accesso a un menu zeppo di opzioni e possibilità, tutte da studiare per ottimizzare l'utilizzo del territorio. Le strade, in particolare, sono vitali per lo sviluppo delle città, dal momento che lungo di esse il gioco crea automaticamente i lotti di terreno edificabili, che vanno poi assegnati a una delle tre tipologie ormai classiche per questo tipo di esperienze: residenziali, industriali e commerciali (sì, le stesse del primissimo SimCity), cui poi si aggiunge un'importante (e nuovo) strado di edifici amministrativi che fungono da motore per importanti aspetti della città. A differenza di altri giochi simili, la costruzione in Cities: Skylines II non è limitata al piazzamento ortogonale di elementi: strade, lotti ed edifici possono venire orientati liberamente, col gioco che si occuperà di disegnare correttamente le parti che andiamo a costruire. Tanta libertà creativa richiede però ulteriore cautela, dal momento che un piazzamento errato rischia di rendere inutilizzabile un blocco di terreno, che a sua volta rappresenta una risorsa fondamentale.

Più grande, più bello e più cattivo

Per supportare adeguatamente una tale dose di informazioni e un così complesso intreccio di meccaniche, il team di sviluppo ha lavorato innanzitutto "sotto al cofano" del gioco, potenziando due importanti aspetti rispetto al primo Cities: Skylines, ovvero l'intelligenza della popolazione (che ora "vive" meglio la città, ottimizzando ad esempio gli spostamenti) e la granularità delle impostazioni che vanno a influenzare ogni singolo aspetto del nostro insediamento. Relativamente a quest'ultimo aspetto è ad esempio apprezzabile la maggiore enfasi riguardo la suddivisione in quartieri, che possono venire gestiti in modo più cellulare rispetto all'intera città, permettendo così una più oculata distribuzione del budget e un maggiore controllo sul benessere di chi ci vive. La creazione di quartieri specializzati si fonde bene anche con la rinnovata enfasi sulla gestione delle risorse, molto più pronunciata rispetto al primo episodio: estrarre e sfruttare le risorse del territorio diventa ulteriormente fondamentale sia per fornire ciò che serve alla città, sia per alimentare l'economia locale e ottenere più fondi.

Dopo i primi minuti di gioco, quando le gru iniziano ad erigere edifici secondo le nostre indicazioni, emergono mano nella mano i due elementi distintivi di Cities: Skylines II, ovvero la sua enorme complessità e la grande quantità di ausili che cerca di venire in aiuto di chi gioca.

Tra grafici, indicatori e visualizzazioni speciali del territorio, il gioco fa di tutto per tenere informato l'utente, sottolineando in particolare le necessità dei cittadini e l'andamento del budget della nostra città. Una serie di chiare icone compaiono su edifici e zone quando si presentano criticità come inquinamento o disservizi, così da permetterci di agire in modo mirato direttamente dalla visuale principale della città. In generale i rapporti tra azioni ed effetti sono abbastanza chiari, e procedendo per intuito si risolve gran parte dei problemi. Troppo traffico? Aggiungiamo rotonde e allarghiamo le strade. Scarichi otturati? Potenziamo le fogne, e via dicendo.

In aggiunta il gioco, in modo un po' ingenuo ma efficace, propone alcuni edifici di "potenziamento" che, piazzati nel punto giusto, danno una spintarella a questo o quel parametro, fungendo bene da "cerotto" per specifiche situazioni. Considerando che al lancio Cities: Skylines II contiene più di cinquanta edifici diversi, è chiaro come imparare ad usarli tutti in concerto sia strettamente necessario per svolgere adeguatamente il nostro compito di urbanisti.

Non tutti i progetti però sono immediatamente disponibili: Cities: Skylines II presenta infatti sia edifici che diventano costruibili solo dopo aver raggiunto determinati obiettivi (generalmente legati alla crescita della città), sia potenziamenti ed elementi aggiuntivi che possiamo sbloccare spendendo punti-esperienza in un'apposita schermata, quasi come fossimo in un gioco di ruolo (e in fondo, sotto sotto lo siamo, no?). I giocatori esperti o comunque impazienti possono in ogni caso spuntare la specifica opzione all'inizio della partita e avviare una sessione con tutti gli edifici già disponibili.

Già che parliamo di "esperti", vorrei evidenziare un paio di chiare differenze fra Cities: Skylines II e il precedente episodio. Innanzitutto, le dimensioni massime del territorio che possiamo annettere al nostro centro urbano sono decisamente maggiori, arrivando a circa quattro volte tanto: c'è, insomma, abbastanza spazio per dare vita a enormi megalopoli o comunque per settorializzare ben bene le zone. Inoltre, questo nuovo capitolo fa evidentemente tesoro di alcune critiche mosse all'interfaccia del primo, visto che alcune modalità di costruzione risultano molto più versatili e amichevoli. Ad esempio, ora costruire le strade è molto più comodo, con la possibilità di gestire le altezze per lasciar generare automaticamente al gioco ponti e sottopassaggi, opzioni che aprono a tutta una serie di opportunità intriganti.

Cresci, gioco, cresci!

Un altro aspetto notevole di Cities: Skylines II è la nuova enfasi posta sui singoli cittadini, coadiuvata dal nuovo motore grafico che permette uno "zoom" più efficiente sulle loro vite. Lungi dall'essere una serie di semplici statistiche, gli abitanti delle nostre città hanno nomi e cognomi, mestieri e abitudini e tenendoli d'occhio si ha un'indicazione aggiuntiva su come procede la nostra opera di sindaco (nonché un'appagante sensazione di "divinità", ma magari questa è una cosa personalissima...).

A fronte di una serie di evidenti miglioramenti ci sono alcuni elementi che lasciano un po' di amaro in bocca, prima fra tutti l'evidente carenza di contenuti. Sembra infatti che il gioco sia stato studiato come piattaforma per mod e DLC, e presumibilmente tra qualche mese sarà assai più ricco: non a caso, già al lancio è disponibile un season pass che si preannuncia abbastanza succoso, nonché l'espansione dedicata a San Francisco.

Detto ciò, resta la sensazione di avere tra le mani un pacchetto base un po' troppo limitato. Chiaramente, mettendo il tutto in prospettiva e ricordando come e quanto sia cresciuto il primo Cities: Skylines, il futuro sembra roseo, a patto di investire periodicamente qualche soldo per espandere l'esperienza di gioco. Ciò non toglie che almeno qualche scenario predefinito non avrebbe guastato, per allontanarsi dalla sgradevole percezione di un "pacchetto base". Qualche dubbio sorge anche quando si guarda lo stato in cui il gioco è stato lanciato sul mercato: il nuovo motore grafico, per quanto sicuramente apprezzabile per la grande quantità di dettagli che riesce a mettere su schermo (zoomare per credere) appare tutt'altro che ottimizzato, e su un PC non propriamente di fascia bassa munito di 32 GB di RAM e scheda video Nvidia RTX 4060 fatica a mantenere un frame rate accettabile. Un peccato, perché visivamente Cities: Skylines II è sicuramente un bel vedere, valorizzato anche da novità come l'introduzione del ciclo delle stagioni.

La stessa software house ha fatto presente che lo sviluppo del gioco non è propriamente concluso e che servono ulteriori ottimizzazioni. Già durante i miei test è stata fornito un aggiornamento che è riuscito a migliorare in modo sensibile il frame-rate (inizialmente abbastanza tragico), ma restano comunque problemi come un elevato utilizzo della GPU (con tanto di ventole che ogni tanto impazziscono) e una notevole "pesantezza" di tutto ciò che c'è su schermo. Questo per dire che se siete interessati a questo videogioco, potreste comunque voler aspettare un paio di patch aggiuntive prima di lanciarvi nella carriera di sindaci.

Poco da lamentarsi, invece, per il valido accompagnamento sonoro, con belle musichette e una simpatica stazione radio che ogni tanto fornisce diverse indicazioni (in inglese) su ciò che accade. Valida anche la traduzione in italiano dei testi, particolarmente preziosa nelle schermate di tutorial. Insomma, se i dubbi relativi all'attuale scarsità di contenuti e all'ottimizzazione insufficiente non dovessero demoralizzarvi, Cities Skylines II è proprio quello che ci si aspettava da un seguito così atteso: più complesso, più libero e pieno di ottime prospettive. Difficilmente i patiti del genere rimarranno delusi.

Verdetto

Un seguito migliorato sotto praticamente ogni aspetto, da approcciare consci del fatto che si tratta di un videogioco complesso e articolato, decisamente non "casual". La grande libertà d'azione offerta al giocatore, assieme all'interfaccia più semplice da usare, rendono l'esperienza appagante; peccato per la carenza di contenuti al lancio e per un'ottimizzazione delle performance ancora evidentemente da ultimare, aspetti che però, fortunatamente, non riescono a danneggiare troppo quello che è il miglior city-builder sul mercato.

In questo articolo

Cities: Skylines II

Colossal Order | 24 Ottobre 2023
  • Piattaforma

Cities: Skylines II - La recensione

8
Buono
Un buon seguito che abbina a una grande complessità un'interfaccia migliorata e più gentile. Peccato per la scarsità di modalità di gioco e per una pessima ottimizzazione, ma i candidati sindaci non dovrebbero rimanere delusi.
Cities: Skylines II