voto

Con l' o stretto. Vedi BOTO. Lat. votum.

Pronunziato con l' o aperto. add. da votare, per evacuare. Senza cosa veruna dentro di se, contrario di pieno. Lat. vacuus.

G. V. 6. 31. 1. Rompendo il detto sasso, trovollo voto.

Bocc. nov. 40. 18. Trovandosi la guastadetta vota, fece un gran romore. E Introd. n. 27. Quanti nobili abituri, ec. rimaser voti.

Tes. Br. 2. 35. Non potrebbe esser tutto pieno, anzi gli converrebbe esser voto in alcuna parte.

¶ Per metaf.

Petr. cap. 1. Voto d' ogni valor, pien d' ogni orgoglio [cioè privo] E Son. 298. Piena sì d' umiltà, vota d' orgoglio.

Fr. Giord. S. Se 'l mercatante non guadagnasse della mercatantia sua, e pur perdesse, diventerebbe voto [cioè fallito]

¶ Per manchevole, difettoso. Lat. mancus.

Dan. Par. 3. Perchè fur negletti li nostri voti, e voti in alcun canto.

Sust. astratto di voto add. il vano, la concavità vacua. Lat. *vacuitas.

G. V. 6. 31. 1. Dentro al voto, quasi immarginato al sasso, trovò un libro.

Com. Inf. 4. Altri v' erano, che ponevano voto, altri che ogni cosa s' ingenerasse d' atomi.

¶ Per metaf. superfluità, vanità.

Amm. ant. La troppo composta dicería ha molto del voto, e più suona, che non vale.