V Rising - Recensione

Stunlock Studios ha aperto la bara e ne ha tirato fuori un progetto davvero mozzafiato.

V Rising – La recensione

Dopo due anni in accesso anticipato costellati da sensazioni positive, l’8 maggio scorso Stunlock Studios ha aperto la bara in cui riposava il suo V Rising, un promettente "adventure survival ARPG" dotato di peculiarità evidenti quanto i canini di un vampiro.

Nei panni di una delle creature che da sempre popolano gli incubi di noi comuni mortali, V Rising ci porge tutti gli strumenti necessari per conquistare l’ambito titolo di Re dei vampiri. Prima però c'è da sconfiggere Dracula, ma non lasciatevi demoralizzare dalla difficoltà dell'impresa o dalla sua fama: chi ce la farà potrà permettersi di osservare tutti gli altri dall’alto del suo trono oscuro. Il vero problema è trovare il tempo di meritarseli e poi difenderli, il titolo e il trono.

Ritagliarsi un posto nei server PvE – per non parlare di quelli PvP, dove i vampiri si danno battaglia tra loro - è un lavoraccio, specie al livello di difficoltà Brutale (Rilassato e Standard gli altri due). È vero che chi non ama competere anche solo per accaparrarsi le materie prime può sempre optare per un server locale, in un ambiente single-player e/o co-op, ed è vero che il nostro vampiro, risvegliatosi indebolito dopo secoli di sonno, è dotato di abilità straordinarie, tuttavia la quotidianità di una creatura simile è dura comunque. Tra raccolta di materiali, raggi di luce da evitare e obbligo di agire letteralmente nell’ombra, combattimenti contro creature d’ogni sorta e un castello da costruire guglia dopo guglia e mandare avanti, la vita del vampiro è tutto fuorché rilassante. Grazie all’ottimo lavoro svolto dagli sviluppatori svedesi, per fortuna è anche parecchio divertente.

L'importanza dell'equilibrio

A patto di apprezzare i survival, naturalmente. L’ARPG di Stunlock mette subito in chiaro che, se si vuole guadagnare una posizione di rilievo, bisogna rimboccarsi le maniche e darci dentro con la raccolta delle risorse per il crafting. Rispetto ad altri survival, V Rising richiede un grinding tutto sommato ragionevole e soprattutto personalizzabile sui server locali, sicché non è il caso di disperarsi troppo.

Il Cuore del castello va alimentato con il sangue, altrimenti la nostra dimora cesserà di funzionare.

Il notevole equilibrio tra le due anime del gioco, adventure-survival e ARPG, contribuisce ad alleggerire il peso della dinamica sui cui si basa ogni gioco di sopravvivenza, sovente l’ago della bilancia capace di determinarne il successo o meno. Le meccaniche legate al crafting non sono particolarmente profonde, eppure è questione di attimi prima di ritrovarsi al centro di un circolo virtuoso in grado di tenere impegnati anche per un centinaio di ore: una volta presa confidenza con i sistemi di gioco basilari, infatti, V Rising si tramuta in un loop che prevede grinding, base building e combattimenti avvincenti contro avversari sempre più tosti.

Ci si ritrova incatenati al gioco per due motivi. È un piacere esplorare Vardoran e la mappa open world di dimensioni non eccessive, avventurarsi lontano dalla propria roccaforte spinti dal senso di avventura e notare che il mondo attorno a noi è vivo, popolato da creature che combattono tra loro, punti d'interessa assortiti e con il ciclo giorno/notte puntuale nel cambiare non solo i colori di ogni scenario, ma anche il nostro modo di approcciarsi a esso. La ragione più importante dietro il loop tuttavia è un’altra: il crafting funziona perché si integra perfettamente alla progressione e al gameplay.

Un vero simulatore di vampiro

Per quanto possa essere stuzzicante gironzolare senza meta, i vampiri alle prime armi dovrebbero andarci cauti con l’esplorazione. Imbattersi in una creatura con un teschio accanto alla barra di salute è sconsigliato senza un adeguato livello di forza. Molto meglio mantenere un profilo basso all'inizio, raccogliere materiali con cui consolidare la propria posizione e le fondamenta della propria roccaforte, costruire i primi banchi da lavoro e, intanto, completare le missioni-tutorial utili ad apprendere le basi; queste ultime riguardano un po' ogni aspetto del gameplay, come il fatto che un castello debba costantemente essere alimentato con il sangue se non lo si vuole vedere andare in rovina e che in V Rising l'abito fa eccome il vampiro.

Ben presto infatti si scopre che migliorando il nostro equipaggiamento, migliora anche la potenza del nostro personaggio. Non essendoci un sistema di progressione classico, dei talent tree o dei punti esperienza da spendere, l'equipaggiamento influisce sul power level del nostro alter ego e, di conseguenza, sulle soddisfazioni date dal combat system, il fiore all’occhiello di un’esperienza altamente coinvolgente.

Keely è uno dei primissimi boss da affrontare se si vuole sbloccare la magia del Ghiaccio.

Oltre alle abilità standard come l'attacco di default e la schivata utile per recuperare qualche punto vita col successivo colpo, si inizia il gioco con due incantesimi del Sangue, il contrattacco e un colpo dalla distanza da caricare. Progredendo e dando la caccia ai portatori di V Blood si sbloccano una buona varietà di incantesimi legati a cinque tipologie di magie diverse (Sangue, Ghiaccio, Empia, Caos, Illusione): il bello è che non esistono vincoli, dunque è possibile combinare le varie skill a seconda del proprio stile di gioco. Naturalmente alcune sinergie sono più efficaci di altre, ma teoricamente non ci sono limiti alla personalizzazione del proprio vampiro.

A rendere ancora più dinamico e ricco di sfaccettature il combat system ci pensa una sorta di class system basato sul tipo e sulla qualità del sangue che beviamo. In pratica, a ciascun NPC viene assegnata una particolare categoria di sangue in base alla tipologia di personaggio (Bruto, Creatura, etc.) e una determinata qualità del sangue, che viene determinata casualmente. Sfruttando la capacità di dissanguare le sue vittime quando hanno pochi punti vita, un vampiro può dissetarsi per ottenere vantaggi particolari. La dinamica funziona in modo simile alle classi: sorseggiando il sangue di una creatura si può ottenere un bonus alla velocità di movimento o un aumento del tasso di resistenza al sole, giusto per fare un paio di esempi. La qualità del sangue invece determina la potenza e la portata di questi effetti, come si evince dall'immagine qui sotto.

Ecco un esempio pratico di come funziona il class system basato sul sangue.

Descriverlo è un conto, un altro è diventare maestri nel suo utilizzo. E allora che si fa? Facile: si uccide e si sperimenta a volontà. Armi, abilità, buff temporanei, di tutto un po' finché non si trova la miscela ideale... o fino a che non ci si imbatte in un boss ostico, che ci spinge a rivedere la nostra fidata build. Questi combattimenti non solo sono molto più difficili rispetto agli altri, ma rappresentano degli step evolutivi da superare se si vuole continuare la propria scalata al potere. Ognuno degli oltre 50 boss sblocca qualcosa, una scuola di magia piuttosto che degli oggetti per la personalizzazione, nuove ricette o ulteriori strumenti con cui migliorare il proprio castello, ergo evitarli impedisce di progredire.

Chapeau, Stunlock

Non c'è che dire, V Rising è un adventure survival ARPG solido, avvincente e divertente. Siamo di fronte a uno dei giochi sui vampiri più ispirati di sempre, l'intero gameplay è calibrato in modo da aderire perfettamente alla leggenda che circonda queste inquietanti creature che siamo soliti associare alla penna di B. Stoker. Stunlock Studios ha cucito il suo gioco addosso al mito con attenzione esagerata per le minuzie, dalla necessità di evitare il sole all'aglio c'è davvero tutto ciò che un fanatico di vampiri possa sognare. E poi, cosa ancora più importante, l'intera esperienza è personalizzabile talmente in profondità che difficilmente non si trova almeno un buon motivo per viverla, a patto di avere tempo a sufficienza da dedicarle soprattutto se si ambisce a gustarsi fino in fondo la parte più succosa di tutte, il PVP tra clan.

Ce n'è per tutti i gusti, in pratica. C'è una storia - in verità niente di clamoroso - da scoprire un pezzetto alla volta e, alla fine, addirittura Dracula in persona da sconfiggere. Ci sono gli altri vampiri e quindi gli altri giocatori, che possono essere amichevoli (server PvE, cooperazione) oppure brutalmente pericolosi (server PvP, assalti ai castelli altrui, clan); se invece si vuole vivere la vita del vampiro solitario ci sono anche i server locali, tra l'altro con la possibilità di rendere più o meno ingombrante la componente survival, diminuendo il tempo d'attesa per la creazione di alcune risorse o aumentando la quantità di materie prime estratte.

Cosa manca ancora? Oserei dire niente. C'è un combat system dinamico, valido, costantemente stimolante grazie anche alle tante boss fight che possono dare del filo da torcere. C'è un base building ben strutturato ma semplice da gestire. C'è un comparto grafico indovinato nella sua semplicità che nulla toglie all'atmosfera gothic-horror. C'è un endgame a cui si approda dopo un numero di ore già importante poiché, tra le altre novità di fine accesso anticipato, la patch 1.0 ha aggiunto le Incursioni che offrono altri scontri epici e altro materiale utilissimo per potenziarsi ai massimi livelli. Dulcis in fundo c'è un "level cap" fissato a 90 che, quando si esce dalla bara per la prima volta, appare distante come un miraggio e altrettanto vitale da raggiungere.

Verdetto

V Rising possiede tutto quello che un amante dei survival e dei vampiri possa desiderare da un videogioco. Difetti gravi non se ne scorgono, esplorando i biomi di Vardoran. Qualche calo di fps, un mucchio di tempo e dedizione alla causa specie se solletica il PvP, magari poche skill di movimento e cos'altro? D'accordo, la storia non è eccezionale, ma gli stimoli a darci dentro non mancano di certo, anzi al massimo è il contrario. Una volta fuori dalla bara è un crescendo di avventure, contenuti, attività, potenziamenti e scontri appassionanti finché non ci si ritrova a guardare tutti gli altri dall'alto in basso, tuttavia è più facile a dirsi che a farsi: per riuscirci bisogna sudare le proverbiali sette camicie macchiate di sangue. Tra una personalizzazione che raggiunge profondità inaudite, una progressione che funziona di concerto con un combat system ben congegnato e un grinding (male) necessario su cui si può avere l'ultima parola, l'adventure survival ARPG di Stunnlock Studios incatena a un avvincente gameplay loop da cui è dura uscire. E poi ha una personalità pittoresca e un approccio al genere dei survival unico, due tratti caratteristici che gli permettono di distinguersi in un settore in cui abbonda la mediocrità perché scarseggiano le idee originali.

In questo articolo

V Rising

Stunlock Studios | 08 Maggio 2024
  • Piattaforma

V Rising – La recensione

9
Ottimo
Uno dei migliori adventure survival ARPG in circolazione e uno dei migliori giochi sui vampiri di sempre: serve altro?
V Rising