Ride - Recensione

Gran Mototurismo.

RIDE - la recensione


Ride è davvero una versione su due ruote di Gran Turismo? Sì, abbastanza, nel bene, nel male e soprattutto nel sonoro.

La nuova IP motociclistica di Milestone vanta un numero soddisfacente di bolidi da cavalcare, la tipica (e forse un po' superata) struttura/carriera decisamente lunga e sempre basata sulla graduale espansione del proprio garage, un sistema di guida MAI frustrante, universalmente fruibile e complessivamente appagante (sia che siate novellini delle due ruote o grandi esperti) e, purtroppo, un sonoro "zanzaroso", che non rende affatto giustizia alla disciplina…

... come Gran Turismo, per l'appunto.

Diciamolo subito: Ride non è una simulazione e non pretende di esserlo. Semplicemente, è un gioco capace d'intrattenere, divertire e persino soddisfare tutti gli appassionati di moto, con cento modelli perfettamente ricreati - si va dalle "facili" naked alle più potenti superbike, passando per qualche vecchia gloria del passato e un paio di modelli elettrici. Più che il Gran Turismo delle due ruote, a ben vedere, è il Tourist Trophy (la costola motociclistica targata Polyphony Digital) per le console di (vecchia e) nuova generazione. I suoi punti forti sono senza dubbio la quantità di moto da acquistare e sperimentare su strada, la qualità dei modelli ricreati (Ducati, Kawasaki, Suzuki, KTM e molti altri marchi hanno partecipato attivamente allo sviluppo del gioco, fornendo un gran numero di dati – inclusi i CAD originali - a Milestone), un buon lavoro svolto sui tracciati e un sistema di guida godibilissimo, in grado di stampare il tipico sorrisetto di soddisfazione anche sul volto del pilota (reale) più scafato o scettico.

Di contro, Ride presenta anche qualche magagna tecnica, una struttura fin troppo abusata nel genere racing, per non parlare di caricamenti fin troppo lunghi e frequenti, che invero spazientiscono. Ma andiamo con ordine…

La modalità regina del gioco di Milestone si chiama World Tour e si basa su una lunga progressione, sostanzialmente libera, con eventi (dalla classica gara singola su tre giri a campionati di tre o più gare, passando per prove a tempo, testa a testa, sfide di sorpasso nei Trackday o Drag Race) suddivisi in base alle diverse categorie/cilindrate di moto. Ogni piazzamento, vittoria o semplice allenamento contro il cronometro dà in cambio crediti, da spendere per migliorare le prestazioni della moto posseduta o per acquistare un nuovo modello. Va da sé che l'espansione della propria scuderia diventa una pratica fondamentale per proseguire nella (lunga) carriera. Oltre alla World Tour, Ride offre anche la possibilità di gareggiare in corse singole, prove contro il tempo e un essenziale comparto online, per un imbastire un vero e proprio campionato.

Un plauso va al lavoro svolto sui tracciati (nonché alla presenza di Sugo, che ricordavo con nostalgia dai primi Superbike di Milestone e attendevo molto…), che alternano circuiti esistenti come Imola, Donington o Road America a piste di "fantasia", immerse nella natura (Kanto, Passo dello Stelvio) o tra i grattacieli (Milano, Miami). Insomma, il numero di piste è sufficiente, qualche percorso in più sarebbe stato sicuramente gradito, ma le varianti per ciascuna ambientazione funzionano e la cura nella realizzazione colpisce positivamente.

Altra nota di merito per la personalizzazione del pilota e del suo stile di guida, così come quella della propria moto. Al di là del look, scegliendo tra caschi di rinomati marchi e abbigliamento più in generale (casual o tuta di pelle?), è possibile variare la posizione del centauro in sella, modificando la posizione in piega e tutti i comportamenti aggiuntivi, come il piede di appoggio, la larghezza del gomito esterno o interno, l'inclinazione della testa, l'elevazione del busto, l'angolo del ginocchio, l'arretramento/avanzamento sulla sella e molti altri aspetti ancora.

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Ride

Milestone | 10 Aprile 2015
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